Comunicato Stampa 15.06.22 La Goccia, cooperativa sociale che opera da quasi 40 anni nell’ambito dei servizi sociosanitari, educativi, formativi e ricreativi per minori e adulti, inaugurerà sabato 18 giugno alle ore 10.30 a Bastia Umbra – Via Ceppaiolo, 24, la Comunità E.Co, il nuovo servizio residenziale sociosanitario per minori che andrà ad ampliare la già vasta rete di servizi offerti dalla cooperativa, potenziando la risposta al “disagio” dei minori.
All’inaugurazione porteranno i saluti, oltre alla Presidente della Cooperativa Anna Maria Belloni, Paola Lungarotti Sindaco di Bastia Umbra, Valerio Bazzoffia sindaco di Bettona, Stefania Proietti sindaco di Assisi, e il Presidente Regionale di Confcooperative Carlo Di Somma.
Saranno presenti ed interverranno: Antonio De Pascalis Responsabile sanitario della Comunità E.co; Massimo D’Angelo Direttore Regionale Salute e Welfare della Regione Umbria; Marco Grignani Direttore Struttura complessa salute mentale “assisano-mvt” e Patrizia Cecchetti Responsabile del coordinamento Servizio Sociale USL Umbria1.
La Comunità E.Co – prima struttura in Umbria – potrà rappresentare una risorsa in più per l’intera comunità regionale e per la rete dei servizi territoriali sociosanitari.
In questi tempi, così pesantemente condizionati dalla pandemia, si è consolidata tra gli operatori de La Goccia l’idea di creare una comunità terapeutica residenziale per minori che possa contribuire a osservare, valutare e aiutare giovani con disturbi dell’emotività e del comportamento, e possa lavorare per ridurre la conflittualità familiare e per contrastare le varie forme di ritiro sociale, promuovendo competenze di tipo relazionale.
La comunità chiamata E.Co sarà contraddistinta, come da normativa regionale, da un impegno per contrastare attivamente lo ‘stigma’ in psichiatria e per realizzare un intervento e una accoglienza finalizzati a riattivare relazioni significative a livello affettivo e cognitivo, e a promuovere abilità sociali.
Nella comunità E.Co per minori adolescenti (14-17 anni) sarà possibile prendersi il tempo per osservare, valutare e possibilmente progettare insieme ai servizi territoriali sanitari e ad altre realtà operative territoriali un progetto di cura che tenda naturalmente alla dimissione del ragazzo dopo un periodo limitato di tempo a favorire una costruzione di processi di autonomia identitaria e di esercizio di cittadinanza.
Le redazioni sono invitate a partecipare.
Ufficio Stampa: Marco Regni