Benvenuti nella sezione dedicata alle nostre attività sul territorio. Qui potrete trovare un’ampia panoramica delle nostre attività, suddivise in due categorie per facilitarne la navigazione.
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LA GOCCIA
Dal 1983 siamo un punto di riferimento sul territorio comunale, regionale e nazionale, apprezzati per la nostra efficienza e la nostra professionalità che quotidianamente cerchiamo di mettere in tutto quello che facciamo.
La Comunità nasce nel 1983 per opera di alcuni volontari della Caritas Parrocchiale di Bastia Umbra per rispondere, secondo lo stile ad essi peculiare, alle richieste di aiuto morale e/o economico presenti su quel territorio. Si attiva quindi inizialmente come “Centro di Prima Accoglienza”, ispirato al presupposto del soddisfacimento immediato per quanto aspecifico dei bisogni di tutti coloro che vivono particolari momenti di disagio (extracomunitari, tossicodipendenti, minori a rischio di emarginazione, ecc.).
Il primo riconoscimento ufficiale delle attività svolte avviene attraverso la convenzione stipulata con la USL regionale allora competente per territorio (Valle Umbra Nord) nel
1988. Nel 2006 con Certificato n. 187953 del 05.04.06 le attività della Cooperativa hanno ricevuto dall’ente BVQI la certificazione del sistema di gestione secondo i requisiti della
norma ISO 9001:2000 per i seguenti servizi:
– Servizi socio-sanitari a soggetti psichiatrici a regime residenziale;
– Progettazione ed erogazione di servizi sociali ed educativi ai minori a ciclo diurno e/o
scolastico.
Nell’Aprile 2008 la Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali – Servizio Accreditamento e Valutazione Qualità – Regione Umbria – con Det. Dirig. n. 3187 ha concesso l’Accreditamento Istituzionale che garantisce qualità assistenziale oltre agli aspetti organizzativi e professionali delle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private. La Regione Umbria – Servizio Accreditamento e Valutazione di Qualità ha autorizzato all’esercizio la struttura di Via Ceppaiolo, 24 – Bastia Umbra come Comunità Terapeutica Residenziale di tipo 2 per n.14 posti letto, ai sensi dell’art. 4 del Reg.
Reg. 2/2000. La Comunità Residenziale quindi, si rivolge a pazienti con patologia psichiatrica provenienti dall’Azienda USL n. 2, con cui è in convenzione, e dai Centri di Salute Mentale regionali e nazionali.
In sintesi, l’ambiente comunitario offre un supporto terapeutico continuo attraverso diverse figure professionali e permette al paziente di sperimentare la convivenza con altri pazienti e di seguire le regole della comunità in cui vive. Inoltre, vengono forniti aiuti e stimoli assistenziali in base alle capacità funzionali del paziente.
Gli obiettivi della Comunità Terapeutica sono:
Assicurare sinergie di competenze, sistemi operativi, metodologie e opportunità di innovazione attraverso lo scambio con realtà che operano a livello nazionale, pur valorizzando le originalità territoriali.
La struttura ospita pazienti con età compresa tra i 18 ed i 40 anni, affetti da schizofrenia ed altri disturbi psicotici, disturbi di personalità, ritardo mentale con psicosi d’innesto, trattati con terapia psicofarmacologica e psicoterapeutica.
L’approccio psicoterapico prevede l’instaurazione di setting individuali impostati secondo il modello teorico “integrato”. Vengono svolte riunioni settimanali con la globalità dei residenti impostate con modalità tipiche dei “gruppi d’incontro” con la supervisione tecnica degli psicoterapeuti
I medici psichiatri aggiornano sistematicamente le terapie farmacologiche a seconda delle esigenze e dello stato degli utenti e si occupano inoltre delle analisi cliniche di routine e degli eventuali approfondimenti specialistici in accordo con il medico di base convenzionato con la struttura.
Per la terapia I.M. long acting, si fa riferimento al personale infermieristico interno o al servizio infermieristico del C.S.M. di Bastia U.
In collaborazione con un medico-dietologo, è stata redatta una dieta alimentare per i residenti in comunità, in relazione alle loro abitudini alimentari alterate, tale da rispettare sia le corrette esigenze nutrizionali, sia un adeguato controllo del peso corporeo, tenendo anche presente la terapia psicofarmacologica in atto.
Gli inserimenti in struttura avvengono su richiesta dei Dipartimenti di Salute Mentale del territorio nazionale. La procedura prevede un primo contatto, anche telefonico, del medico psichiatra del Servizio inviante con il Medico Psichiatra della Comunità a cui seguirà una relazione sulla patologia e l’anamnesi del paziente.
Si procederà ad un incontro conoscitivo presso la sede del Servizio Inviante da parte dei responsabili della Comunità e alla pianificazione dell’inserimento.
Lo staff è attualmente composto da:
Lo staff operativo ed il personale di coordinamento sono in possesso di titoli di studio adeguati e degli attestati di frequenza ai corsi previsti dalla legge in materia di sicurezza sul lavoro, antincendio e primo soccorso e sono inquadrati secondo il contratto collettivo Nazionale delle Cooperative Sociali.
Giornalmente, lo staff in turno è prevalentemente costituito da una coppia mista per offrire al residente punti di riferimento / rinforzi positivi sia maschili che femminili.
Settimanalmente viene svolta la formazione permanente tenuta dall’equipe medica e a cui partecipa tutto lo staff degli operatori e dei collaboratori. In questa sede viene costantemente aggiornato e ricalibrato il programma terapeutico di ogni utente.
Mensilmente, il gruppo degli educatori ridefinisce l’impianto organizzativo della struttura dando ad ogni educatore la possibilità di proporre iniziative e miglioramenti all’organizzazione stessa.
Mensilmente gli operatori partecipano alla riunione di supervisione, condotta da specialista esterno alla Comunità per dare possibilità all’equipe operativa di affrontare in un setting controllato, le difficoltà scaturite nelle dinamiche di relazione con pazienti, colleghi e personale di coordinamento.
La vita nella struttura è una vita comunitaria basata sulle comuni norme di convivenza civile; pertanto, tutti sono tenuti a dare il loro contributo per il mantenimento di condizioni soddisfacenti di igiene e decoro degli ambienti. E’ dato particolare rilievo alla cura della propria persona e alle modalità di relazione interpersonali interne ed esterne alla struttura stessa.
Un’utilizzazione singolarizzata ma flessibile degli approcci terapeutici (farmaci, psicoterapie, socio-assistenzialità intesa nella forma più ampia) crea progressivamente per il paziente un clima empatico ed un contesto comunicativo atto a favorire dinamiche ristrutturanti il rapporto globale con la realtà.
Le varie figure operative (staff) con diverse qualifiche, mirano alla presa in carico del paziente durante il percorso che va dallo stabilire il senso di fiducia nelle relazioni alla definizione di una “alleanza terapeutica” vera e propria.
In tal senso, viene privilegiato un rapporto attivo e dinamico di reciprocità tra lo staff ed il residente inteso come portatore di una storia con specifici significati da cogliere e valorizzare.
Tutto lo staff lavora per stabilire un “tessuto” dove ogni trama ha la sua valenza, cercando di ristabilire una possibilità di comunicazione.
Ad esempio, nel caso di quei pazienti che hanno alle spalle lunghi periodi di trattamento, l’educatore favorisce la relazione compiendo assieme al residente ed in modo sistematico le piccole, fondamentali cose alla base di un vivere quotidiano accettabile e ragionevole: alzarsi/coricarsi con regolarità, curare l’igiene personale, vestirsi e nutrirsi adeguatamente.
La condivisione nel gruppo dei residenti di questi momenti diventa un elemento centrale.
Sono proprio questi gesti quotidiani che in genere fanno sì che s’instauri tra educatore e residente quella fiducia che sarà lo strumento più importante per le mosse terapeutiche successive.
Nello stare insieme così, si riattivano varie aree emozionali e cognitive, calibrando tuttavia attentamente i vari rapporti che si instaurano.
Agli usuali strumenti terapeutici di cui sopra, si aggiunge inoltre una precisa organizzazione dei gruppi di lavoro giornalieri su attività routinarie, necessaria per dare al residente un’immagine di coerenza e di Sé (idealmente) integro.
L’individuo destrutturato, infatti, tende a percepire in modo auto – rassicurante il fatto che la vita intorno a sé si svolga secondo parametri riconoscibili; è proprio questa riconoscibilità, questa “familiarità” che lo aiuta ulteriormente nel processo di ricostruzione/integrazione dell’identità.
Quindi l’obiettivo non è tanto mutativo in senso stretto, ma piuttosto ricostruttivo/riabilitativo.
La comunità si estende al di fuori della cerchia primaria delle relazioni staff/residenti per farsi permeabile a situazioni esterne anche sconosciute che però, grazie all’opera di mediazione delle figure professionali coinvolte, entrano nella “rete”, si “familiarizzano” in qualche misura con essa e la potenziano.
Solo in questo modo, procedendo insieme, è possibile ricostruire il ponte con l’esterno e la comunità diventa anche “spazio transizionale”, di passaggio per il reinserimento del paziente nel suo ambiente originario.
Sappiamo che quando si tratta di scegliere un servizio, avere accesso a documenti chiari e precisi può fare la differenza. Per questo motivo, ci siamo impegnati a fornirvi una documentazione esaustiva e facilmente consultabile.
Via Ceppaiolo, 24 – 06083 – Bastia Umbra (PG)
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